Blockchain e intelligenza artificiale:
da settembre gli incentivi
A FONDO PERDUTO
Cos’è
Fondo istituito per perseguire gli obiettivi di politica economica e industriale, anche connessi agli ambiti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, per accrescere la competitività e la produttività del sistema imprenditoriale del Paese attraverso progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.
A chi si rivolge
Imprese di qualsiasi dimensione, costituite in forma societaria e che esercitano attività industriali di produzione di beni e servizi, agro-industriali, artigiane, di trasporto, di servizi alle imprese che esercitano attività ausiliari alle precedenti, nonché i centri di ricerca con personalità giuridica.
Cosa prevede
La concessione e l’erogazione di agevolazioni (nella forma di finanziamento agevolato, contributo e partecipazione al capitale di rischio) in favore di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione funzionali allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.
Gli interventi a valere sul Fondo potranno essere proposti e realizzati da soggetti pubblici o privati, anche in forma congiunta tra loro, fino ad un numero massimo di cinque partecipanti per ciascun progetto.
I costi ammissibili per ogni progetto non potranno essere inferiori a 500 mila euro e non superiori 2 milioni di euro nei seguenti settori strategici prioritari:
- industria e manifatturiero;
- sistema educativo;
- agroalimentare;
- salute;
- ambiente ed infrastrutture;
- cultura e turismo;
- logistica e mobilità;
- sicurezza e tecnologie dell’informazione;
- aerospazio.
Le agevolazioni potranno essere concesse sotto forma di FINANZIAMENTO A FONDO PERDUTO per un massimo dell’80%.
Presentazione delle domande a partire dal 21 settembre 2022.
Le tecnologie coinvolte
Le tre tecnologie citate nel decreto e le applicazioni associate sono da qualche anno in piena espansione e, insieme a Cloud, 5G e ultrabroadband services, rappresentano le basi della trasformazione digitale in atto in Italia.
L’Intelligenza Artificiale è un ramo dell’informatica che permette la programmazione e progettazione di sistemi hardware e software che permettono di dotare le macchine di determinate caratteristiche considerate tipicamente umane quali, ad esempio, le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali.
L’utilizzo della Blockchain, inizialmente legato alla nascita delle criptovalute, si è espanso ad altri settori come la supply chain, finance ed assicurazioni, advertising, servizi. La Blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni in maniera aperta, condivisa e distribuita, senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica. Per semplificare, serve ogniqualvolta c’è da certificare un dato e lo si vuole fare in modo distribuito e indipendente.
La terza tecnologia citata nel decreto è quella più difficilmente circoscrivibile in una definizione precisa. L’IoT (Internet of Things) è un insieme di hw, sw, connettività, sicurezza logica, finalizzato a fare interagire oggetti e processi in modo spesso autonomo e/o automatico.
La misura ha un potenziale applicativo sconfinato, in grado di spingere su competitività delle imprese, efficienza delle pubbliche amministrazioni e qualità della vita. Numerosi sono gli ambiti applicativi: smart home, smart building, smart metering, smart factory, auto intelligenti, smart city, oltre a smart environnment, smart agricolture, smart logistics, smart lifecycle, smart retail e smart health. Tutti ambiti resi possibili dall’interconnessione di oggetti intelligenti, “smart”, appunto.
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